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Emissioni nella produzione con processo di infusione

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Emissioni nella produzione con processo di infusione
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Emissioni nella produzione con processo di infusione

Sono sempre di più i cantieri che decidono di stampare scafi, coperte e manufatti accessori con un processo di infusione. I vantaggi di questo tipo di lavorazione sono molteplici e ben conosciuti per cui eviteremo di trattare questo specifico aspetto.
La cosa che invece risulta meno chiara è che risulta essere completamente errata la convinzione che producendo in infusione si abbattino o si eliminino le emissioni in atmosfera. Sia durante la fase di produzione che in quella di catalizzazione.

Facciamo allora un pò di chiarezza:

Le Emissioni nella produzione con processo di infusione sono infatti uguali a quelle che si possono misurare nel processo di resinatura tradizionale.
L’unica differenza è che nelle lavorazioni effettuate sottovuoto, i COV invece di disperdersi su tutta la superfice del manufatto, si disperdono unicamente dalle pompe usate per il mantenimento della depressione.
Ne consegue che la concentrazioni di COV presenti all’uscita dalle pompe del sottovuoto risulta essere notevolmente più alte. Infatti, in questo caso,   sono concentrate in uno o più punti ( le pompe) invece che su tutta la superfice del manufatto.

La Normativa di riferimento:

Il D.P.R. 59 del 2013, al punto A.4 ed al punto A.5  regola proprio l’abbattimento delle Emissioni nella produzione con processo di infusione sia nelle fasi di produzione che di catalazzizazione. Il D.P.R. prevede che siano sempre e comunque impiegati impianti di abbattimento a carbone attivo. La norma, in particolare, prevede che queste lavorazioni debbano essere effettuate sempre e comunque in ambienti separati e delimitati per evitare emissioni in atmosfera incontrollate.

Il quesito posto alle autorità:

Se consideriamo che le lavorazioni effettuate in infusione, ovvero quelle effettuate in uno stampo completamente isolato dall’esterno e tenuto in pressione negativa dalla pompe che mantengono il sottovuoto, producono emissioni solo ed esclusivamente dalle pompe, sembra inutile e dispendioso prevedere degli impianti di abbattimento a carbone attivo con una portata calcolata in funzione dei m2 liberi del manufatto da produrre.

Per essere più chiari: a noi sembra possibile ipotizzare che tutte le pompe collegate al manufatto in produzione siano raggruppate in un unico piccolo ambiente isolato dall’esterno a cui collegare l’aspiratore con sistema di abbattimento.

Questa soluzione garantisce il pieno rispetto della normativa abbassando però, notevolmente, i costi relativi agli impianti di abbattimento necessari. Al momento non abbiamo ancora ricevuto una risposta dalle autorità ma riteniamo che la soluzione prospettata possa essere considerata una B.A.T. (Best Available Technology)

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